Ripropongo, con pochi aggiustamenti, un post che era già apparso sul mio vecchio blog:
Charlotte Maria Shaw Mason (1842-1923)
“Education is an atmosphere, a discipline, a life”
Inglese, nata a Bangor (nel Galles), protestante, Charlotte Mason fu educata in famiglia. Divenne insegnante e si occupò di pedagogia. Nella convinzione che le famiglie avrebbero potuto trarre giovamento dalla conoscenza di alcuni principi pedagogici, diede una serie di conferenze, pubblicate in seguito col titolo Home Education. Nel 1887 ha fondato il PNEU (Parent’s National Education Union) e nel 1892, a Ambleside, l’House of Education, un centro che si occupava della formazione degli insegnanti che erano poi inviati nelle varie scuole sorte per adottare i suoi metodi.
Charlotte Mason è all’origine di un metodo pedagogico molto diffuso nell’Inghilterra di inizio ‘900 e oggi ripreso da alcune scuole, ma soprattutto da numerosi homeschoolers, sia cattolici sia protestanti. Il metodo è fondato su alcuni semplici principi di base:
– l’uso di quelli che Charlotte Mason chiama living books, che sostituiscono del tutto i libri di testo: la convinzione è che il bambino abbia un accesso più diretto alla cultura se legge (o se gli sono letti, in età più tenera) dei libri che abbiano un valore in sé, si tratti di opere letterarie di prima mano, o di biografie di personaggi storici, o libri di viaggio, o memorie e diari di scienziati, in ogni caso libri che possano appassionare e creare nel bambino un approccio alla bellezza della letteratura e al particolare fascino di voci “vive”, le quali – ognuna con accenti diversi – costituiscono un accesso alle varie discipline. In questa prospettiva sono proposti Shakespeare, la poesia e le lingue straniere in età piuttosto precoce, ma senza forzature;
– importante come la lettura, è lo stimolo dato al bambino a ripetere, discutere e riassumere quanto ha letto (o gli è stato letto), tale sintesi può essere fatta in molti modi: provando a esporre verbalmente ciò che si ricorda, usando la forma scritta del riassunto e della relazione, o tramite un disegno o una rappresentazione teatrale; a libri vivi deve corrispondere una cultura viva che si interroga e si organizza con sempre maggiore autonomia;
– l’amore per il lavoro fatto alla perfezione, per un piccolo lasso di tempo ogni giorno (imparare a memoria poesie, brani letterari e soprattutto passi della Bibbia, esercizi di calligrafia, di matematica…), in particolare è importante dosare piccolissime dosi di esercizi diretti (che aumentano con l’età), insistendo piuttosto sulla piena comprensione delle materie affrontate;
– l’importanza dello studio diretto della natura, spingendo i giovani a vivere all’aperto il più possibile, incitandoli a tenere un diario naturalistico, a riconoscere le specie botaniche e animali incontrate, a osservare l’ambiente che li circonda, ma anche semplicemente a camminare, giocare e vivere all’aperto;
– limitare lo studio accademico a poche ore al giorno e comunque limitarsi a brevi lezioni, introducendo in parallelo un particolare approccio allo studio dell’arte, della musica e delladrammatizzazione;
– adottare nei confronti del bambino un’educazione amorevole e rispettosa, che incoraggi a sviluppare le virtù cristiane, che dia sostegno a una solida base di studi, pur riuscendo a nutrire anche i bambini meno dotati per lo studio accademico;
– un’impostazione cristiana, che prevede lettura e memorizzazione della Bibbia, proposta di valori e virtù cristiane, preghiera in famiglia…;
– lo stimolo alla formazione di buone abitudini, sia di studio sia personali, come sostegno alla personalità e allo sviluppo del bambino.
Le brevi lezioni dovrebbero comunque essere limitate alla prima parte della giornata, mentre nel pomeriggio i bambini dovrebbero vivere all’aperto, oppure occuparsi di attività artistiche, musicali o riguardanti la manualità e la cura domestica.
Come si vede, si tratta di un sistema molto equilibrato, non eccessivamente intellettualistico, che tende a dare una buona cultura di base, senza penalizzare i bambini che non hanno particolare amore per lo studio: al contrario, proprio perché basato su un approccio al bello, al bene e al vero, questo metodo nutre principalmente l’anima dei ragazzi, dando loro quell’amore per la vita dello spirito che dovrebbe durare ben oltre il percorso scolastico di un individuo.
Personalmente mi ero fatta inizialmente l’idea che i seguaci di Charlotte Mason fossero un po’ dei nostalgici vittoriani, dediti al ritrovamento di vecchie edizioni di libri per bambini, vestiti in abiti demodé e in generale un po’ passatisti: ho invece dovuto ricredermi, sia per l’attualità dei principi pedagogici della Mason, sia grazie ad alcune letture interessanti.
Soprattutto, più mi informo su questo metodo, più sento risuonare qualcosa in me, quel particolare “riconoscimento” di realtà già possedute, che chiedevano solo di essere espresse con chiarezza.
Tempo fa è stata pubblicata da Sybille una bella intervista con una famiglia che segue i principi della Mason, dove si segnalano anche testi e siti fondamentali per un approfondimento.
Segnalo in particolare il sito http://materamabilis.org/ma/ e un volume, che ho letto in versione Kindle e del quale spero di parlerò in futuro in maniera più approfondita.
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