( …) L’avvicinarsi del compimento delle nozze del Figlio di Dio coinciderà quaggiù con un violento furore dell’inferno ai danni della Sposa. Il dragone dell’Apocalisse (Ap 12,9) scatenerà tutte le passioni per trascinare la vera madre dei viventi col suo impeto, ma sarà impotente a scuotere il patto di alleanza eterna e, impotente contro la Chiesa, dirigerà gli sforzi della sua rabbia contro gli ultimi figli della novella Eva, destinati ad avere l’onore delle ultime lotte pericolose che il profeta di Patmos ha descritte (ivi 17).
Integrità della dottrina
I cristiani fedeli si ricorderanno allora degli ammonimenti dell’Apostolo e si impegneranno pienamente a custodire la loro intelligenza e la loro volontà in quei giorni cattivi, con quella circospezione che egli raccomanda. La luce infatti allora subirà gli assalti dei figli delle tenebre che diffonderanno le loro dottrine perverse. Forse sarà ancor più sminuita e falsata per le debolezze degli stessi figli della luce anche sul terreno dei principi, per i sotterfugi, le transazioni e l’umana prudenza dei pretesi saggi. Molti lasceranno capire di ignorare che la Sposa dell’Uomo-Dio non può soccombere all’urto di forze create. Le ricorderanno che Cristo si è impegnato a difendere la Chiesa fino alla fine dei secoli (Mt 28,20), tuttavia crederanno di fare cosa buona portando alla buona causa il soccorso di una politica di concessioni non sempre abbastanza pesate con i pesi della Chiesa, dimenticando che il Signore, per aiutarla a mantenere le sue promesse, non ha bisogno di stolta sagacia e che la cooperazione che egli si degna accettare dai suoi, per la difesa dei diritti della Chiesa, non può stare nello sminuire o nel dissimulare la verità, che è forza e bellezza della Sposa. Dimenticheranno che san Paolo ha scritto ai Romani che conformarsi a questo mondo, cercare un impossibile adattamento del Vangelo a un mondo scristianizzato non è discernere con sicurezza il bene, il meglio, il perfetto agli occhi del Signore (Rm 12,2)! In quei tempi infelici sarà merito particolarmente grande attendere soltanto, come dice la nostra Epistola, a conoscere quale sia la volontà di Dio.
Dice san Giovanni: Badate a non perdere il frutto delle vostre opere, assicuratevi la ricompensa piena, che è solo concessa alla perseverante pienezza della dottrina e della fede (2Gv 8-9). Del resto, come sempre anche allora, secondo le parole dello Spirito Santo, la semplicità dei giusti li guiderà con sicurezza (Pr 11,3) e l’umiltà darà loro sapienza (ivi 2).
Redimere i tempi
Sia unica cura dei giusti avvicinarsi al Diletto ogni giorno con una rassomiglianza perfetta a Lui, informando al vero parole ed atti. Così essi serviranno la società come deve essere servita, praticando il consiglio che il Signore ci dà di cercare sempre il regno di Dio e la sua giustizia, confidando per le altre cose in Lui (Mt 6,33).
Lasciamo agli altri la ricerca di umani e scaltri accostamenti, di incerti compromessi destinati, nel pensiero dei loro autori, a ritardare di qualche settimana o forse di qualche mese il flutto della rivoluzione che sale; essi comprenderanno in modo diverso il consiglio che ci dà l’Apostolo di redimere i tempi.
Lo Sposo aveva comprati i tempi ad alto prezzo, perché fosse impegnato dai suoi membri mistici nella glorificazione dell’Altissimo. (…)
(Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico, volume terzo, Fede & Cultura, Verona 2016, “Domenica ventesima dopo Pentecoste”. Il testo de L’anno liturgico è disponibile anche online)
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